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La scandalosa sceneggiata dell’eco-ansia, stile i mostri delle fiabe

cambiamenti climatici marco tosatti vincenzo fedele Aug 04, 2023

Io sono preoccupato. Molto preoccupato. Dovremmo proteggere i nostri figli, i ragazzi in generale, i giovani, come si dice adesso, considerando “giovani” anche i trentenni. Invece li condanniamo all’ansia.

 

Riflettevo sul pianto eco-compatibile della “giovane” Giorgia, 27 anni, che al Giffoni Film Festival si commuove davanti al Ministro Gilberto Pichetto Fratin che, a sua volta, risponde con singulti commossi al pensiero dei nipoti che devono affrontare questa vita e questo mondo cinico e baro.

Il colloquio è questo :

Salve, mi chiamo Giorgia. In realtà la domanda che le voglio fare è più … personale, perchè non ho la preparazione degli altri ragazzi e quindi non mi permetterei mai di portare dati che non conosco o fare domande che non posso porre. Io le confesso, Ministro, che ho molta paura per il mio futuro (prima crisi di ansia e applausi di incoraggiamento). Io personalmente soffro di eco ansia (riprende mentre inizia a lacrimare ed ha difficoltà a parlare) e allora penso: io non ho un futuro. Perchè la mia terra brucia, in questi giorni, in Sicilia sta bruciando tutto. Io non so se voglio avere figli, sinceramente Ministro, non lo so ! E quindi la mia domanda è : Dato che voi parlate di 2030, 2050, obiettivi che comunque, sinceramente, sono molto lontani, lei non ha paura per i suoi figli, i suoi nipoti, non so.

Gilberto Pichetto-Fratin: Grazie. Grazie davvero. Io ho la forza del dubbio. Glielo dico subito. Si. Chiaramente (Si commuove anche il Ministro e continua incoraggiato dagli applausi), ma abbiamo il dovere …. io ho il dovere, per la carica che ricopro, ho il dovere verso di voi e ho il dovere (altra pausa di commozione), verso i miei nipoti ….. al che si passa alla prossima domanda.

Si è molto discusso se il tutto non sia frutto di una semplice sceneggiata. Giorgia Vasaperna, la ragazza eco ansiosa, sembra sia un’attrice. Dal suo profilo Instagram, ora chiuso, risulta che sia anche femminista, scrittrice, vegetariana, amante dei viaggi ecc. Notevole, inoltre, è l’interpretazione di questa eco-ansia. Sembrerebbe ansia da timore per l’inquinamento. Invece, ci spiegano, deriva dai cambiamenti climatici.

Visto il suo desiderio di lavorare nel mondo dello spettacolo, questa visibilità mediatica è provvidenziale, con all’immancabile intervista a Repubblica. Anche il Ministro Pichetto-Fratin ne esce bene. In realtà neanche risponde alla domanda, se non con la commozione che, in fondo, avalla le motivazioni della eco-ansia che agita il petto della giovane Giorgia e ne umidificano le ciglia. Anche per i ministri, dalla Fornero in poi, una commozione in diretta è catartica ed aiuta a scalare gli indici di popolarità, lungi dal mostrare poco virili e poco determinati coloro che hanno in mano le redini dei nostri destini.

Non sapremo mai se sia stata una sceneggiata. Se lo è, è grave. Se non lo è, è ancora più grave.

Nel caso lo sia c’è da preoccuparsi, perchè la risposta, tacita, del Ministro si può tradurre con: “Si, sono preoccupato anche io per i miei nipoti. Tutti dovremmo essere preoccupati e soffrire di eco-ansia, se solo ci rendessimo conto di cosa si prospetta per le future generazioni. Non ho ricette, e non sò darti una risposta che ti dia speranza o esporre una soluzione a cui stiamo lavorando. Hai la mia solidarietà, piango insieme a te …… e quindi passiamo alla prossima domanda “.

Nel caso non sia stata una sceneggiata, il problema è, se possibile, ancora più grande e si pone comunque.

Quale educazione stiamo dando ai nostri ragazzi ? Quali sicurezze stiamo dando loro ? Una delle preoccupazioni principali dei genitori era di assicurare i bambini, portandoli a letto, che nel buio non ci sono i mostri. Tenendogli la mano, raccontando fiabe, accarezzandoli, cantando una ninna nanna. Tutti sanno che le fiabe, anche con i personaggi negativi e gli eventi abominevoli (il lupo, l’orco, il fuoco, l’abbandono, …..), servono ad esorcizzare il male e ad affrontarlo. I bambini sanno bene che i mostri esistono e le fiabe, parlandone, insegnano loro che i mostri si affrontano e si possono sconfiggere.

Oggi, invece di rassicurarli, incoraggiarli e tenerli per mano, si spingono verso l’ignoto dicendogli proprio che “li” c’è l’ignoto. Indicandogli il nulla e spingendoli verso quel baratro senza alcuna protezione o paracadute.

Una volta l’indicazione “Hic sunt leones” era uno stimolo per l’esplorazione e la ricerca. Quella è una terra inesplorata e misteriosa. Nessuno c’è ancora andato. Forse sarai tu il primo ad esplorarla ed a raccontarla. Il mondo ha bisogno di te per andare oltre. Se non andrai ad esplorare le terre dove ci sono i leoni, forse sarai quello che scoprirà come sconfiggere il cancro o forse scoprirai una lozione per eliminare la forfora. In ogni caso migliorerai te stesso ed il mondo.

Oggi, invece, riusciamo a tarpare le ali, i sogni e le fantasie dei “giovani” e trasformarli in timori, dubbi, rinunce, disdette e dimissioni dalla vita e dalla società. A trasformare in sfiducia e rigetto la fiducia nel mondo, nella società e, in fondo, in se stessi.

Con la motivazione farlocca del COVID, abbiamo fatto perdere ai nostri ragazzi due anni di studi che non recupereranno mai. Ma abbiamo anche impedito loro, per oltre due anni, di avere normali rapporti sociali. Li abbiamo costretti a rifugiarsi nella realtà virtuale dei social ed ormai sembra che il percorso sia irreversibile.

Tutto il resto è studiato nei dettagli per sopprimere la realtà e sostituirla con immagini e idee che i media ci inculcano ad ogni istante. Parafrasando San Paolo potremmo dire in modo “opportuno ed inopportuno”.

L’inquinamento (che c’è e sarebbe risolvibile se affrontato in modo corretto) viene confuso con il cambiamento climatico e dipinto come catastrofico ed ormai oltre i termini di recupero e risanamento. Gli incendi vengono imputati al cambiamento climatico e non ai piromani. Se da noi scarseggiano, ed in base alla media degli scorsi anni noi siamo andati molto meglio, dobbiamo pubblicizzare quelli di Rodi, quelli francesi, degli USA, del Canada. Dobbiamo considerare roghi climatici anche quelli dolosi della discarica di Roma oltre a quelli, pure dolosi, di Palermo e Catania, compreso quello di un’ala dell’aeroporto, ancora oggi stranamente inagibile.

E’ la tecnica della pubblicità della Verisure: la paura dei furti e l’angoscia che induce, contrapposta alla finta tranquillità di chi ha installato l’antifurto proposto. Ormai, quando la vedo, cambio canale. Ma è dappertutto.

Importante è diffondere il terrore, la paura del domani, la sfiducia nel genere umano, cancro della terra e, quindi, da estirpare. Per i neo-malthusiani la terra dovrebbe essere popolata da 500 milioni di persone. L’ex Ministro Cingolani l’aveva elevata, bontà sua, ma non si sà perchè e per come, a 3 miliardi. Peccato che siamo oltre 8 miliardi, quindi 5 miliardi di nostri simili sono di troppo. Peccato che le risorse della terra sarebbero sufficienti per oltre 20 miliardi. Peccato che con un decimo di quello che si spende in armamenti si potrebbero costruire acquedotti ed infrastrutture, irriggimentare le acque, irrigare steppe incolte, fermare la desertificazione, preservare il suolo da alluvioni e siccità, rendere lussureggianti lande inospitali in Africa, Asia, Americhe, oltre che dalle nostre parti. Migliorare la vita e la sicurezza, oltre ad avere altre risorse agricole naturali che sarebbe sufficienti per altri 20 miliardi di potenziali individui aggiuntivi.

Ormai siamo abituati, tutti e non solo i “giovani”, a prendere per oro colato quello che vomita la TV, a considerare reale solo il virtuale. Il terrore è quello che domina menti e cuori e non ci fa vedere alcun domani.

L’esperimento sociale del COVID, in questo, è stato un capolavoro.

E’ ovvio che se martelli per due anni sulla necessità del distanziamento “sociale” (NON il distanziamento FISICO, ma quello SOCIALE) poi è difficile che i rapporti sociali vengano riallacciati con la normalità precedente.

E’ disumano ed obbrobrioso che anche la gerarchia ecclesiastica abbia fomentato questa opera disgregatrice. E’ inutile meravigliarsi della esplosiva riduzione delle persone che partecipano alla Santa Messa domenicale, oltre la normale curva comunque in diminuzione, quando per due anni predichi che la messa via internet ha la stessa valenza della presenza fisica di Gesù Cristo sull’altare. Quando la sanificazione con disinfettante ha sostituito la santificazione con l’acqua benedetta. A cosa servono le cattedrali se la “chiesa domestica”, sregolata ed abbandonata a se stessa, è da preferire alla Chiesa consacrata per riunire i Figli di Dio ?

Anche nel mondo del lavoro le speranze devono essere cancellate a favore dello sconforto e delle disillusioni.

Il tasso di inattività “giovanile”, cioè di giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un lavoro (fra i 25 e i 34 anni), da noi è il 25 %. Nella fascia di età inferiore è ancora più alto. In Francia, Spagna e Germania, è inferiore di 12 punti percentuali. Potrebbe sembrare il frutto di una disattenzione politica alle scelte di formazione e di crescita del capitale umano. A guardare bene, invece, è solo il frutto di scelte scellerate e deleterie, ricercate e volute in decenni di distruzione della famiglia e del tessuto sociale.

Anche nel lessico comune siamo diventati eccezionali nel forgiare nuovi termini per disincentivare i “giovani” e, nel contempo,colpevolizzare i comportamenti giovanili.

Ormai si parla normalmente di “fuga di cervelli”. Quello che, in passato, veniva incentivato come un normale percorso di crescita, Erasmus, stage ed esperienze lavorative all’estero per meglio apprendere la lingua, adesso viene stigmatizzato come “fuga”. Non si fà nulla per creare le condizioni per un ritorno dei giovani che, ambientandosi all’estero e trovandovi condizioni migliori, ci rimangono e recidono le radici che non danno lavoro e tanto meno soddisfazioni dove sono nati e cresciuti.

Quella che per i loro nonni era stata descritta come una eroica emigrazione alla ricerca di migliori condizioni di vita,  adesso è descritta come fuga, con tutto quello che di peggiore c’è dietro: irriconoscenza, mancanza di spirito di sacrificio, ecc. Si fa terra bruciata e si addita al pubblico ludibrio chi cerca di scampare all’incendio, cioè i più intraprendenti, che non si accontentano di sussidi e redditi di cittadinanza comunque denominati e vanno alla ricerca di un vero lavoro ed una crescita reale.

In questo caos organizzato neanche il sistema delle imprese è esente da colpe. Tutte le indagini dimostrano che, nella maggioranza dei casi, le scelte nella ricerca e opzioni di lavoro sono dettate più dalla possibilità di crescita dell’azienda che assume, dalla sua organizzazione, dalla possibilità di formazione, prima ancora che del salario d’ingresso. Neanche a questo le nostre imprese sono preparate, a parte qualche lodevole eccezione, e secondo il deleterio parametro americano guardano al prossimo trimestre, invece che al prossimo decennio. L’unica leva che troppe volte si utilizza è quella salariale, e quasi sempre giocando al ribasso.

Anche da quì vengono le eco ansie e tutte le altre ansie indotte scientificamente ed a cui il Ministro, e forse tutto il Governo, non sà dare risposte che non sia un abbraccio virtuale ed un affiancamento lacrimevole.

“La Verità vi farà liberi”. Allora ricerchiamola. Affermiamola. Divulghiamola. Contrabattiamo le menzogne che ci vomitano addosso e mettiamo da parte le remore a replicare. Con la verità delle cose, con la speranza del domani, con la carità del rendere testimonianza di quanto sia bella la vita. Di quanto è degna di essere vissuta e migliorata per noi e per gli altri.

L’unica ansia che dobbiamo combattere è la paura. Apriamoci alla speranza e combattiamo per migliorare il futuro. Tutti gli altri mostri scompariranno d’incanto, anche perchè non esistono se non nelle immagini menzognere che vogliono farci accettare come vere.