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La compassione verso gli ingiusti è ingiustizia verso i giusti

lgbtq omogenitorialità silvana de mari Aug 12, 2023

Il signor Nicola Vendola dichiara che va di notte spesso nella stanza del bambino di cui è proprietario. Avendolo pagato, giustamente lo chiama il suo bambino, esattamente come sua è la macchina cha ha pagato e sue sono le sue scarpe. Come la macchina e le scarpe il bambino è stato comprato, e questa è una cosa ignobile, perché i bambini non devono e non possono essere venduti. I bambini devono vivere con papà e mamma, la loro mamma e la loro papà. Se per qualche incidente della vita questo non è possibile, allora si danno al bambino un padre e una madre adottivi, ma la ferita resta. Papà è l’uomo che ha amato la mamma, che ne ha desiderato il corpo e che, amandola nel piacere, ha fecondato il suo ventre così che il bimbo possa esistere. La mamma è colei che ha amato il padre, e che ha portato il bimbo per nove mesi, condividendo con lui emozioni, ormoni e neurotrasmettitori. Il bimbo impara a riconoscere la sua voce al quarto mese di vita intrauterina, impara a riconoscere il suo odore nel canale del parto. Se il bambino perde la donna che lo ha portato nel suo ventre ha una ferita primaria, che non è sanabile. Ha gli ormoni da stress alti, un lutto che non può nemmeno essere elaborato dove la ferita è negata, e al posto della mamma c’è questo vecchio che penetra nella sua stanza di notte. Questi bambini con gli ormoni da stress alti hanno una depressione del sistema immunitario. Questi bambini sono concepiti nel dolore, la donazione di ovuli è dolore, e moltiplica il rischio di cancro oltre che di trombosi. La gravidanza per altri è dolore, molto più problematica di una gravidanza normale, e chi la porta ha il rischio di cancro aumentato, a causa degli ormoni necessari perché una gravidanza aliena attecchisca. Questi bambini hanno il rischio di leucemia e di alcuni cancri aumentato, i bambini venduti hanno un maggiore rischio oncologico, e se per disgrazia  si ammalano, non hanno nemmeno la mamma vicino. Hanno vicino solo i proprietari, l’uomo che ha pagato e l’altro tizio. Masturbarsi in una provetta non rende padri. Dopo che avete ascoltato il signor Nicola Vendola che, dolente e lagnoso, si chiede perché la gente non ami un tizio che ha aumentato il rischio di cancro di due donne per comprare un bambino con un rischio di cancro aumentato, raccomando a tutti di leggere Jephthah’s Daughters, storia delle vittime innocenti nella guerra per la famiglia “equalitaria”, le vere testimonianze dei bambini vittime di questo tragico esperimento antropologico. Vi parleranno del dolore atroce per il genitore negato, dello strazio per la vita da scimmietta ammaestrata: sempre esibiti a spiegare la meravigliosa scelta del genitore di farli nascere orfani della stessa idea dell’altro genitore, vivendo in case dove la sessualità è negata, perché la sessualità è solo tra maschio e femmina e genera la vita. In quelle case non c’è, e se non c’è non può essere raccontata. Viene usato l’ampolloso termine famiglie arcobaleno, ma in realtà sono famiglio ottusamente monocolori, di persone incapaci di accettare la differenza. Una donna che non è in grado di accettare la potenza del corpo di un uomo dentro il proprio, di sentire la forza di due diversità che si incontrano, si scontrano e si fondono, non è capace di accettare la diversità del figlio maschio.
Di gravidanza e di parto si può morire e si muore. Il corpo della madre ne porta i segni per sempre anche quando tutto è andato bene. Anche nei parti più normali e fisiologici sia madre che figlio ne escono dolenti e stremati, dopo di che inevitabilmente si abbracciano, a meno che il neonato non sia immediatamente sequestrato per essere lavato e messo in un’insopportabile culla sterile, dove i suoi polmoni saranno spinti allo spasimo in un dolorosissimo pianto nella inutile ricerca di qualcuno che lo consoli (pratica ormai abbandonata, fortunatamente). L’abbraccio, l’odore della pelle, provoca in entrambi una sensazione di piacere mediata dalle endorfine. Questa scarica di endorfine è enorme nel neonato e ulteriormente aumentata da quelle contenute nel latte materno. Solo dove c’è dolore può esserci consolazione. Che il parto umano sia così lungo e doloroso secondo alcuni fisiologi favorisce un attaccamento così grande da permettere una vicinanza lunghissima, dei molti anni necessari per rendere il bimbo adulto.  L’attaccamento madre/figlio è l’emozione più potente che esista in natura e su questa è basata la sopravvivenza della vita.
Tutte le altre emozioni sono pallide imitazioni.
La vicinanza tra madre e figlio è protetta dal padre, dalla sua forza, dalla sua potenza virile. Il padre è colui che ha fecondato la madre amandola e che la protegge. Non basta masturbarsi in una provetta per essere padri. Dove non c’è madre che possa consolare, il dolore resta non consolato, una ferita aperta. Quello che succede negli orfani. Essere separati dalla madre è una ferita primaria. I bambini comprati come quello di cui Nicola Vendola è proprietario non hanno famiglia. Le case dove vivono sono orfanatrofi con un unico cliente. È la  gravidanza, il periodo in cui il feto e la madre condividono i neurotrasmettitori, che determina  epigenetica, l’adattamento che permette la sopravvivenza della specie. Se mamma ha sofferto la fame durante la gravidanza, il bambino avrà una forte tendenza a ingrassare (dove non c’è roba, meglio metterla da parte), e a non essere troppo alto (dove c’è poco, meglio non sprecare). Se la madre ha vissuto in condizione di stress alto, bombardamenti, violenza, il bambino tenderà ad essere estremamente ansioso e più facilmente aggressivo.
Una mia carissima amica suonatrice di liuto durante la gravidanza del suo secondogenito ha provato tutti i giorni un pezzo di musica del barocco napoletano in previsione di un concerto dato all’ottavo mese di gravidanza. Dopo di che non ha più suonato quel pezzo. La volta in cui la radio lo ha trasmesso, suo figlio di quattro anni ha cominciato a canticchiarlo anticipando le battute.
Il legame madre figlio è sacro. Quando il legame con la madre è spezzato il bambino per tutta la vita esprime ormoni da stress, sempre, anche quando sembra tranquillo, e moltiplica il rischio di sviluppare una depressione grave, oppure una malattia fisica. Stesso discorso per la madre. Chiunque lo spezzi volutamente questo legame commette un crimine. Nell’onnipresente figura dell’orfano, personaggio chiave di tutta la letteratura fantastica c’è questo dolore assoluto. Nel libro “Milioni di Farfalle”, il neurochirurgo Alexander, adottato piccolissimo da una meravigliosa famiglia adottiva, ci spiega come questo dolore non sia mai superabile. Che questo dolore sia causato apposta, è intollerabile. Questi tizi affermano di amare i bambini di loro proprietà. Meno male. Figuriamoci se li odiavano. Nicola Vendola non è il solo ad aver usato questa pratica atroce che crea malattia e dolore, la maggioranza degli utenti è costituito da donne che rubano la gravidanza, le vene varicose e i dolori del parto e il cancro a un’altra donna. Queste donne però tengono un profilo basso, sono i maschi come Nicola Vendola che si vantano di aver moltiplicato il rischio di cancro di due donne, per non parlare di trombosi da iperstimolazione ovarica e morte per aborto settico, che rivendicano il loro diritto di maschi padroni di sfruttare il corpo delle donne, che non toccherebbero con un dito, fino alla malattia e fino anche alla morte. Baby Makers è il libro di Gita Aravamudan che spiega le gravidanze surrogate, le donne costrette a portare pericolose gravidanze multiple, costrette ad abortire i bimbi “difettosi” o le bambine ( i clienti coreani e cinesi non le vogliono), ad avere il parto indotto il giorno in cui i clienti hanno prenotato l’aereo, ad abortire se il cliente cambia semplicemente idea. Ci dicono che esiste una gravidanza solidale. Posso regalare una trasfusione di sangue o un rene, che sono miei. Non posso regalare il diritto di un bambino ad avere sua madre, perché non mi appartiene. Esistono donne che portano una gravidanza per dare poi il bambino in mano a due sconosciuti, che per quanto ne sanno loro potrebbero essere stupratori o sadici? Si tratta di persone con la struttura “troppo gentile”, dipendono dal giudizio altrui, hanno sempre linee di autoaggressione e spesso soffrono di disturbi alimentari.  Per il bambino essere stato regalato è peggio di essere stato venduto. “Mia madre mi ha venduto  aveva bisogno di soldi, io valgo quei soldi” è una frase migliore di “mia madre mi ha regalato perché non valgo niente”. Per inciso: gli stupratori e i sadici esistono, ed esistono individui che fabbricano pedopornografia sadica. Un grosso vantaggio per costoro  potersi comprare un bambino.