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Il vero, il bello, il buono (le malefatte del clero modernista)

catholicus fede marco tosatti Jul 10, 2023

Chi, come noi, ha un bel po’ di primavere sulle spalle, sicuramente ricorderà il film di Sergio Leone “Il buono, il brutto e il cattivo”, magistralmente interpretato da Clint Eastwood, Lee Van Cleef ed Eli Wallach. Rimanendo in ambito di trilogie, o trinomi, sappiamo dal catechismo (quello vero, cioè quello di san Pio X) che il diavolo è falso, brutto e cattivo, menzognero ed omicida fin dal principio.

Le due citazioni non sono del tutto sovrapponibili, dato che nell’operato del clero modernista, al potere nella Chiesa di Cristo da oltre sessant’anni, non vi è niente di buono, e quel poco che può apparire tale è solo un mezzo per veicolare eresie, tradimenti e apostasie. Sempre il catechismo di San Pio X insegna che il diavolo distrugge anziché costruire, colmo di un odio inestinguibile contro Dio e gli uomini.

Conseguentemente, coloro che gli si associano, che seguono il suo esempio, diventando suoi seguaci, diventano come lui, menzogneri e omicidi, impegnati a falsificare la dottrina cattolica bimillenaria, a distruggere ciò che di bello e sacro le generazioni precedenti hanno realizzato ad onore e gloria del Signore (le belle cattedrali, i santuari, le basiliche ecc.), odiando in maniera viscerale i pochi, veri cattolici rimasti in circolazione (qui sta la loro cattiveria, che non riescono a dissimulare con il loro falso buonismo ipocrita).

Ecco quindi spiegato l’accostamento del trinomio cinematografico al trinomio ecclesiastico, il secondo di ben maggiore gravità ed ampiezza del primo. Spostandoci quindi all’analisi del comportamento del clero modernista, ribelle e rivoluzionario, che si è impadronito del ponte di comando della barca di Pietro da oltre un sessantennio (e poi di tutte le sedi un tempo cattoliche), non dobbiamo faticare molto per riscontrare in tale comportamento le stesse caratteristiche dell’operato del Principe di questo mondo; come lui, infatti, anche loro, i chierici modernisti, sono nemici del vero, del bello e del buono e diffondono il falso (menzogne a 360°), il brutto (nuovi edifici sacri) e la cattiveria (odio ancestrale, inestinguibile, per la chiesa preconciliare e per tutto ciò che sa di cattolicesimo tradizionale).

Vediamo in dettaglio: 1) il vero : sostituzione della Verità tutta intera con la menzogna, sia in campo dottrinale, che liturgico e pastorale, in ogni ambito, insomma, dove la Verità dovrebbe trionfare sull’opera falsificatoria del Maligno e dei suoi sciagurati collaboratori. Infatti i modernisti, empi e traditori, hanno falsificato la dottrina, rinnegando comandamenti, precetti, virtù cardinali, opere di misericordia spirituale (tutte perfidamente presentate come coercitive della libertà individuale, al solo scopo di legittimare i peccatori impenitenti, accompagnandoli sino alle soglie dell’Inferno…) limitandosi a proclamare le sole opere di misericordia corporale, peraltro presentate in un’ottica di mero umanesimo laico, conformemente al pensiero massonico.

Alcuni esempi, tra gli innumerevoli : il “per tutti” al posto del “pro multis”, durante la consacrazione; il sibilino “subsistit in” di Lumen Gentium 8/b (ecumenismo eretico); il “non abbandonarci alla tentazione” (blasfema alterazione delle stesse parole insegnateci da Gesù Cristo); il “pace in terra agli uomini <che Dio ama>”, anziché “agli uomini <di buona volontà> (ingannevole falsificazione della base stessa del Cristianesimo); il “non sono degno di partecipare <alla tua mensa>”, anziché “non son degno che Tu entri <sotto il mio tetto>”; il Sanctus, dove il Signore è “Dio dell’universo” (espressione massonica), anziché “Dio degli eserciti”; l’effusione “della rugiada”, anziché “dello Spirito”, e così via…, per finire con la riforma liturgica, empia falsificazione, in senso protestante, del sacro rito tridentino, una falsificazione dello spirito della liturgia, dal cristocentrismo all’antropocentrismo, mettendo a centro l’uomo anziché Dio.

Chi diffonde abitualmente la menzogna, alla lunga non riesce a tener testa a chi dice la verità, non potendo rispondere “punto su punto” (come S. Pio X nella lettera del 14 ottobre 1911 al Vescovo di Cremona, mons. Geremia Bonomelli); per tale motivo, volendo attuare il lavaggio del cervello della gente (dei fedeli, nel nostro caso), i propalatori della menzogna debbono cercare di mettere a tacere chi oppone loro la verità tutta intera. 2) Il bello. Non è difficile illustrare questo punto della trattazione in oggetto, basta riportare alla mente dei lettori le orrende, bruttissime chiese costruite dopo il Concilio, quasi una vendetta della gerarchia ribelle modernista contro la bellezza di due millenni di architettura sacra; così come i nostri progenitori, con vera fede, edificarono queste perle di bellezza “ad maiorem Dei gloriam et salus animarum” (non dimentichiamo che erano definite la Bibbia degli analfabeti), analogamente il clero rivoluzionario ha voluto dissacrare, fare in modo che in questi orrendi edifici l’anima non potesse elevarsi al Cielo, a render grazie al suo Dio.

Le chiese moderniste non debbono distinguersi dagli edifici circostanti, questa la regola imposta dai committenti, non deve più esserci il campanile, così le chiese cessano di essere templi eretti a gloria di Dio, diventando più simili a enormi capannoni, multisale per recital, e via dicendo. Di esempi ve ne sono ormai in ogni paese e città; la forma a croce latina è scomparsa da decenni nei nuovi edifici sacri, si è giunti a forme assurde, come nel caso della chiesa cubica di Foligno. Ecco a cosa ha portato la perdita del senso del sacro, sintomo evidente della perdita della fede da parte del clero modernista. L’arte sacra è sempre più folle, incomprensibile, frutto della barbarie modernista, del desiderio di vendetta contro la Chiesa preconciliare, la bellezza delle sue espressioni, la fede e l’amore che trasparivano da quadri, statue, edifici religiosi.

I modernisti dissacrano, profanano, sono sacrileghi; vien da pensare che, oltre ad aver perduto completamente la fede (con il loro antropocentrismo, immanentismo, culto dell’uomo), nutrano un odio profondo contro la vera religione, rappresentata dalla Chiesa preconciliare, e lo sfoghino in questo modo, con queste vendette. Una vendetta, quella del clero modernista, attuata con fredda lucidità e quasi con una punta di sadismo; la vittoria della bruttezza sulla bellezza. Dato questo loro blasfemo modus operandi, non possiamo che concordare con quanto diceva, al tempo della crisi ariana, S. Anastasio “occupano tutte le sedi, ma non hanno più la fede”. La chiesa “cubica” di Foligno, capolavoro di architettura dissacrante https://tuttonellamore.wordpress.com/2016/09/25/brutte-chiese-e-teologia-della-fuffa/ 3) Il buono.

Il clero modernista ha sostituito la bontà evangelica con il buonismo, falso ed ipocrita, intento a confermare i peccatori nei loro peccati, accompagnandoli così fin sulle soglie dell’inferno, convincendoli che il Signore ci accetta tutti così come siamo, che non giudica nessuno, non condanna nessuno, e via dicendo. In tal modo i pochi veri, residui cattolici, che smentiscono questa diabolica versione modernista, esortando i peccatori al pentimento, alla conversione, al ravvedimento operoso ed al cambiamento di vita, vengono dipinti dal clero traditore modernista come rigidi, divisivi, fanatici, non inclusivi, privi della “misericordia a costo zero”… e il gioco è fatto, il male diventa bene, e viceversa, e i buoni vengono dileggiati, derisi, emarginati, perseguitati, espulsi dal corpo ecclesiale. A tal fine, ovviamente, è stato necessario prima impadronirsi del ponte di comando della barca di Pietro, così da poterla dirigere verso il naufragio, con l’inganno e la falsificazione della dottrina, del magistero, della pastorale, di tutto ciò che odorava di sano cattolicesimo tradizionale.

Dietro la facciata ingannatoria del buonismo dei modernisti si cela il loro vero volto, il loro odio ancestrale, viscerale, inestinguibile contro i veri cattolici rimasti in circolazione, che ancora tengono duro (il clero ancora cattolico, però, in massima parte tace, si nasconde, si mimetizza, pavido e insensibile alla sorte cui condanna i fedeli creduloni, lasciandoli senza una vera guida spirituale), cercando di salvare il salvabile, avvisando i fedeli fiduciosi nelle false autorità che li stanno ingannando, manipolando, deviandoli dalla retta via, dal sentiero stretto ed impervio che conduce in Paradiso, per instradarli sulla strada larga e comoda, che però conduce all’abisso infernale. Ecco, contro questi ultimi si dirige tutto l’odio, tutta la cattiveria, tutto il disprezzo di questo clero modernista, in primis delle gerarchie al potere.

Questa perfida cattiveria è la vera cartina di tornasole che rivela l’animo diabolico del clero modernista. Bontà e misericordia del Vaticano modernista: la persecuzione dei Francescani/e dell’Immacolata http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2173_Catholicus_Distruzione_FF-II.html La persecuzione degli ordini religiosi femminili ha recentemente avuto un seguito con le suore di Pienza e quelle di Arlington, in Texas, a dimostrazione che il lupo perde il pelo, ma non il vizio… Concludendo quindi, abbiamo brevemente tratteggiato le virtù negative che caratterizzano l’animus del clero modernista da oltre un sessantennio a questa parte : menzogna, cioè falsità, bruttezza dissacrante e cattiveria gratuita verso i buoni cristiani. Il vero, il bello ed il buono sono stati sostituiti, rimpiazzati dal loro contrario, abilmente e perfidamente, grazie alla conquista ed alla gestione del potere nella Chiesa-istituzione, dall’epoca del nefasto Concilio giovanneo in poi. Non disperiamoci, però, e questo non per incoscienza, per autolesionismo suicida, ma unicamente per la fede, che ci invita a dar credito alla parole di NSGC “Portae inferi non praevalebunt!”, ed a quelle della Sua (e, per grazia Sua, anche nostra) SS.ma Madre, la Beata Sempre Vergine Maria “Alla fine, il Mio Cuore Immacolato trionferà”.