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Ideona! Chiudiamo i russi residenti a Ovest nei Lager!

marco tosatti paolo deotto totalitarismo Jul 04, 2023

Come vogliamo chiamarlo? Fascino di Guantanamo? Oppure, andando più indietro nella Storia – seppur recente – nostalgia delle sbrigative soluzioni trovate dai tedeschi dopo il 1933 per limitare il fastidio dei dissidenti?

Comunque vogliamo chiamarla, la proposta del sig. Petr Pavel, generale in congedo, Presidente della Repubblica Ceca, è semplicemente agghiacciante. Questo Capo di Stato propone di rinchiudere in apposti campi di concentramento non criminali pericolosi (per i quali, del resto, esistono già le prigioni), bensì cittadini liberi la cui “colpa” consiste nell’essere russi. Magari russi che da anni o decenni vivono in Paesi occidentali, magari con tanto di cittadinanza nei Paesi in cui risiedono.

Ma sono russi. Quindi sono nemici. Potenziali, ma nemici. E allora, per “precauzione”, è meglio rinchiuderli. Anche gli ebrei erano considerati un pericolo per il Grande Reich e quindi era giusto e opportuno rinchiuderli, salvo poi cercare di arrivare alla “soluzione finale” del problema. Sappiamo come…

Dice il benpensante: “Ma da noi queste cose sarebbero impossibili. La Costituzione stabilisce che la libertà personale è inviolabile, eccetera eccetera”.

Il benpensante è un inguaribile ottimista con la memoria corta. Guardiamo come, con la scusa della “pandemia”, sono stati violati i più elementari diritti. E se certe follie sono state accettate supinamente, perchè si è fatto leva sulla paura del contagio, adesso basterà far leva sulla paura dei russi, quotidianamente dipinti dall’informazione di regime come diabolici e cattivissimi, guidati dal diabolico e cattivissimo Putin.

Intanto il sig. Pavel, presidente della Repubblica ceca, ha buttato il primo sasso nello stagno. Niente viene detto o fatto a caso. Lo spettro del nazismo si allarga sempre di più sulla vecchia Europa, popolata da masse sempre più apatiche, troppo impegnate a celebrare i diritti degli LGBTXYZ, o il diritto di drogarsi, di suicidarsi, di abortire, e via discorrendo (o meglio, via distruggendo) per accorgersi di cosa sta accadendo. Lo sciagurato giovane che a Roma, guidando come un pazzo un SUV ha ucciso un bimbo di cinque anni non è un “criminale”. E’ il naturale frutto di una Società allo sfascio. Una Società che ama la morte e la cerca. Una società che odia l’uomo e lo vuole schiavo.

I campi di concentramento per i russi. E domani potranno essere per chiunque altro sia considerato “pericoloso” per il Nuovo Ordine satanico che si sta espandendo come la tela di un orribile ragno gigante.