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Globalismo o disumanizzazione della società?

leonardo guerra sabino paciolla May 01, 2023

La dottrina neo-liberista del globalismo in cosa si traduce per la nostra società e per l’essere umano? Che tipo d’impatto ha prodotto e sta producendo? È un bene o è un male?

La tradizione cristiana, che è parte fondamentale della nostra identità, insegna chiaramente che “….ogni albero si riconosce dal suo frutto (Matteo 7, 16-20)”.  “….Nessun albero può nascondere la sua vera natura ed identità”. Tuttavia, le radici filosofiche e religiose della nostra cultura millenaria sono state volutamente recise e/o corrotte con la piena collaborazione delle istituzioni deputate a salvaguardarne l’essenza originaria e l’autenticità.

Uno dei problemi principali della situazione che stiamo vivendo, secondo me, è il seguente: Quando gli uomini scelgono di non credere in Dio, in seguito non credono in nulla, allora diventano capaci di credere a qualsiasi cosa” – Gilbert K. Chesterton.

Le masse, quindi, sono sempre più inclini a vivere e “reagire” di pancia, a continuare a credere e fidarsi delle false promesse della classe dirigente del nostro paese, divenendo così, di fatto, eterodirette.

Private, quindi, della necessaria consapevolezza, la possibilità d’imparare anche di fronte all’evidenza posta davanti ai loro occhi risulta loro praticamente preclusa, quale risultato della costante manipolazione della loro percezione della realtà.

La teoria economica del globalismo dagli anni ’70 in poi è stata propagandata come la “panacea” e la soluzione di ogni problema delle società umane. Questa dottrina, che prevede “fideismo” nella cosiddetta “scienzah” al servizio del potere, ritiene necessario ancora oggi abbattere e rimuovere tutte le possibili barriere culturali, economiche, religiose, e recidere ogni radice identitaria dei popoli per favorire al massimo gli scambi economici in nome della Libertà, dell’Eguaglianza e della Fratellanza fra i popoli. Siamo arrivati ad un punto tale che il World Economic Forum (W.E.F.) sta promuovendo “l’hacheraggio” dell’essere umano. Il suo asservimento completo alle macchine.

Ma è andata ed è veramente così? Qual è il bilancio dopo 50 anni per la nostra nazione e la nostra società?

Le dichiarazioni altosonanti dei “profeti” del neo-liberismo, molti dei quali sono anche Italiani ed appartengono ad entrambi gli schieramenti politici, hanno sempre fatto leva su parole e slogan “grimaldello” in modo scientifico. Il “Tavistock Institute for human behaviors” ha fornito loro le conoscenze necessarie. Si tratta, infatti, di un sistema di manipolazione delle coscienze collaudato e perfezionato nei secoli, quello di cui stiamo parlando.

Hanno usato e usano questa strategia perché sanno che ha il potere di richiamare automaticamente dall’inconscio collettivo delle masse reazioni profonde e viscerali, automatiche, cieche, muovendo una tale rabbia da riuscire a spingerle ad attaccare perfino Dio, e anche i loro stessi padri e/o i loro amici e familiari in nome di un’idea di “bene comune superiore”. Una vera arma a doppio taglio.

Ne abbiamo provato gli effetti durante i lockdown e con l’introduzione dell’obbligo vaccinale diretto e/o surrettizio, introdotto dal governo Draghi. Così in quel periodo, numerosi cittadini si sono proposti volontariamente, per smania di protagonismo, in qualità di “guardiani della rivoluzione” garantendo l’attuazione accelerata dei programmi del governo e contribuendo direttamente a minare le fondamenta democratiche della nostra società. In altre parole, agendo contro i diritti naturale e fondamentali dell’essere umano.

In questo modo sono riusciti a sovvertire le regole sociali, a distruggere il senso di comunità nella nostra popolazione, a raggirare la costituzione e le leggi, svuotando lo stato dei processi e meccanismi democratici. Il parlamento per 3 anni è stato esautorato con la collaborazione degli stessi parlamentari mentre l’esecutivo legiferava a botte di DPCM e DL. Tutti provvedimenti approvati e firmati dal Presidente della Repubblica. Il risultato di questa operazione portata a termine dall’interno delle Istituzioni è stato il loro svuotamento dei processi democrati, preservandone esclusivamente il guscio esterno: la facciata, cioè l’apparenza.

Il dissenso è stato lasciato esprimersi confinato nell’1% di share dei soliti programmi televisivi per illudere le persone in disaccordo che le cose stessero cambiando. In realtà, con il meccanismo della catarsi televisiva sono risultati e continuano a risultare funzionali al mantenimento e al consolidamento dello “status quo”. Lo stesso vale per le piazze, gremite fino a un anno fà, comunque gestite e controllate come insegnava Cossiga. Insomma, tutto sotto controllo, come da piano e cronoprogramma. La magistratura, infatti, al momento non si muove neanche davanti alle recenti rilevazioni scottanti di importanti omissioni e interferenze, documentate da “Fuori dal Coro”.

Quindi i risultati ottenuti dal globalismo sono sotto gli occhi di tutti coloro che li vogliono vedere. 

Gli indicatori economici, sanitari e sociali dei vari settori risultano chiarissimi. Disoccupazione cronica e progressiva. Povertà in crescita esponenziale (6 milioni di persone sotto la soglia di povertà), economia in recessione e SSN al collasso. Tutti questi fenomeni hanno un’origine ben antecedente alla cosiddetta emergenza Covid (trasformato in capro espiatorio per qualsiasi cosa). Lo stato di salute della popolazione è in caduta libera: mai visti tanti infarti, malori improvvisi, miocarditi, tumori nei testicoli nei giovani e “turbo cancer” in tutte le fasce d’età in 43 anni che lavoro in sanità, ecc.

Tutto questo dimostra nettamente che il globalismo non è per niente di quell’ “albero buono” che ci avevano promesso e decantato. Anzi è vero esattamente il contrario.

A dimostrazione che la dissimulazione e l’inganno sono i loro principi base con cui i potenti del pianeta si sono rapportati nei decenni precedenti e si continuano a rapportare attualmente con i popoli. L’impronta mentale è univoca, inconfondibile ed è sempre la stessa in tutte le emergenze di tutti i tipi degli ultimi 5 decenni.

Qual è la traduzione pratica della dottrina del neoliberismo?

Il termine pratico e reale che descrive forse meglio la situazione in cui ci troviamo, secondo me, da  circa 70 anni a questa parte è il seguente: “imperialismo” che si traduce come effetto in  una forma moderna di “schiavismo”.

Infatti, non sono mai state più ampie e forti le diseguaglianze sociali (i ricchi sono sempre più ricchi, sta scomparendo la classe media che diventa povera, e i poveri sempre più poveri). La povertà (nelle sue varie declinazioni) è alle stelle. La libertà non è mai stata così limitata e compressa a livello sociale ed individuale. Mai così ridotti i diritti naturali dell’essere umano. Questo ben prima del Covid, appunto. Il Sars-CoV-2 è ormai dimostrato essere parte dello stesso piano militar-industriale. Il cosiddetto vaccino C-19 si è rivelato un potente strumento di geopolitica.

In altre parole, facendo leva su “parole e slogan grimaldello”, hanno creato un’arma psicologica molto potente. Sono riusciti a produrre terrore e rabbia nelle masse facendo prevalere, di fatto, il “principio della forza bruta che le ha trasformate in armi contro quegli esperti che esprimevano dubbi sulle misure draconiane del governo, rivelatisi subito dopo più che fondati. Bollando le voci fuori dal coro comunque come “no-vax” o “putiniani”. Ma soprattutto la politica ha invaso ogni settore della nostra società assoggettandoli: dalla medicina, alla giustizia, all’industria, ecc. 

Con un lavaggio del cervello prolungato e continuativo delle TV ci hanno preparati. Poi il trattamento potenziato è arrivato con l’introduzione degli SMART Phone (ne ho parlato qui, indicando una possibili soluzione). Il risultato è stato la distruzione della spiritualità sostituita dal materialismo nichilista e dall’edonismo, cancellando l’idea di Dio nel cuore e nella mente delle masse. Poi, con la distruzione del senso di comunità nella popolazione, l’individualismo.

Del resto, il modello di business del globalismo è il seguente:

: a) Separazione/Distanziamento emotivo fra gli individui, b) Competizione perenne e c) Conflitti continui.

La benzina di tutto questo sistema la forniscono il caos e la paura nella società che devono essere, quindi, continui e progressivi perché tengono schiacciate e confinate le facoltà mentali delle masse al livello del tronco encefalico (bisogni primari della vita materiale). Le masse possono quindi trovare consolazione momentanea nel materialismo e nel consumismo, mantenendolo costantemente la loro attenzione ben distante dalla possibilità di riflettere su sé stessi e sulla loro condizione di vita. Occupati esclusivamente nella continua competizione per la sopravvivenza. 

I ripetuti shock (economici, pandemici, ecc ) degli ultimi 50 anni sono serviti e servono a generare crescente debolezza mentale, annullamento della volontà e delle energie, rassegnazione nella popolazione e a prepararla ad accogliere e ad invocare “la mano salvifica di chi li ha quasi sempre prodotti” per ristabilire l’ordine tramite un dispotismo legittimato, perché richiesto dalla gente.

La moralità viene teoricamente regolata esclusivamente dalle minacce della legge e non più dai principi che sgorgavano prima di tutto spontanei negli animi degli individui. 

Senza accorgercene siamo entrati da almeno 15 anni in un “tecno-feudalesimo apolide”, in cui gli individui sono stati resi di fatto impotenti. L’instabilità politica nel governo del paese è una regola costante.

L’unico loro vero nemico che queste élite temono veramente, ben più delle masse inferocite, è l’iniziativa personale di cui hanno terrore, perché l’intelligenza del singolo, non è prevedibile e può danneggiarli enormemente in quanto più contagiosa di qualsiasi loro virus costruito in laboratorio. Peraltro, non sanno gestire l’imprevisto anche se guidati da grandi società di consulenza che li indirizzano e li istruiscono.

Per questo motivo si preoccupano, tramite la scuola e l’istruzione, d’indottrinare i giovani. fin da subito, per garantire “Nescienza” e sfornare continue generazioni di “senza spina dorsale”, privi di senso critico e d’intraprendenza. Consolidando il senso d’impotenza nella società.

Per contenere e speriamo bloccare gli effetti di questo globalismo sarebbe opportuno tornare all’essenziale nella nostra vita quotidiana (famiglia, religione, amici, vita all’aperto, ecc), sottraendoci il più possibile a questo “sistema pavloviano”, assieme a riorganizzarsi socialmente e all’agire fuori dai soliti schemi, sorprendendoli.