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Gli embrioni sintetici da staminali hanno sangue e battito cardiaco

agenda 2030 bioetica renovatio 21 transumanesimo Jul 10, 2023

Come riportato la scorsa settimana, scienziati britannici hanno creato un «modello» di embrione umano da  staminali con battito cardiaco e tracce di sangue; caratteristiche che tipicamente compaiono in un embrione vero e proprio durante la terza o quarta settimana di gravidanza.

 

I modelli di embrioni basati su cellule staminali (SCBEM) possono essere creati senza la necessità di cellule sessuali (cioè senza ovuli e spermatozoi: senza padre e senza madre), risultando in entità – per certi aspetti – assomigliano a embrioni nelle primissime fasi dello sviluppo umano, chiamati anche SHEEF – Synthetic Human Entities with Embryo-like Features , cioè «entità umane sintetiche con caratteristiche simil-embrionali».

 

L’SCBEM umano creato in questa ricerca è stato specificamente progettato come SCBEM «non integrato», il che significa che non potrebbe formare i tessuti extra-embrionali (placenta e sacco vitellino) che sono essenziali per lo sviluppo di un embrione durante la gravidanza.

 

BioNews riporta che il dottor Jitesh Neupane, dell’Università di Cambridge, ha descritto la ricerca all’incontro annuale dell’International Society for Stem Cell Research a Boston, Massachusetts. È stato chiaro che la sua squadra non stava cercando la replica completa degli embrioni umani propriamente detta.

 

«Vorrei sottolineare che questi non sono né embrioni né stiamo cercando di creare embrioni in realtà», ha spiegato il dottor Neupane al Guardian. «Sono solo modelli che potrebbero essere usati per esaminare aspetti specifici dello sviluppo umano».

 

Il dottor Neupane e il suo team hanno coltivato cellule staminali embrionali in vitro e li ha trasferiti in una struttura rotante, che simulava artificialmente l’ambiente dell’utero. Secondo quanto riferito, l’SCBEM risultante ha replicato cellule cardiache battenti e tracce di sangue rosso.

 

I risultati della ricerca del dottor Neupane devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria e non sono stati pubblicati come articolo di giornale o addirittura come prestampa.

 

«Gli SCBEM offrono agli scienziati l’opportunità di studiare le prime settimane di gravidanza umana; in particolare, per aiutare a comprendere l’impatto delle malattie genetiche e le cause degli aborti ricorrenti» scrive BioNews.

 

In pratica, la creazione degli umanoidi salverà vite umane, anzi combatterà l’aborto, spontaneo o meno che sia: e siamo pronti a realizzare che gli ebeti prolife italiani e internazionali, con il loro vescovi malvagi, sono pronti ad aderire all’iniziativa.

 

La presenza nell’esperimento di un rudimentale utero artificiale dovrebbe farci capire che anche la battaglia contro l’utero in affitto, impugnata da tanti catto-conservatori in cerca di una causa, è pura retroguardia, è uno specchietto per le allodole per incanalare e piallare il dissenso di quanti mantengono nel cuore la legge naturale. (Al contrario, gli imprenditori ucraini della surrogata lo sanno: si arriverà all’ectogenesi in 5-7 anni, e allora per produrre bambini non vi sarà più bisogno dei ventri delle ucraine).

 

I catto-conservatori, con i loro mezzi limitati e i loro còmpiti episcopali, non sono in grado di comprendere ogni nuovo passo verso una riproduzione totalmente artificializzata e asessualizzata, che non richiede più nemmeno gameti – anch’essi sotto l’attacco della scienza con il processo di gametogenesi, o sia la trasformazione di qualsiasi cellula del corpo (quelle della pelle, per esempio) in ovulo o spermatozoo, con tanti saluti alla biologia del papà maschio e la mamma femmina (buttate pure nel cesso già da ora la frase, che tanto piace a zucchetti e catto-attivisti asserviti, «un bambino può nascere solo da un papà e una mamma»).

 

Il futuro è SHEEF, è CRISPR, è Designer Baby, è gametogenetico, è Mirror Human.

 

A meno che non ci impegniamo a fermare il disegno apocalittico della Necrocultura e del suo padrone.