TE

Falsità, non mi avrai mai!

attualità educazione Apr 13, 2023

Riceviamo da una nostra amica e volentieri pubblichiamo:

 

Carissimi,

Chi ha un carattere sanguigno e combattivo come me ha spesso la necessità di lasciar decantare i fatti che ora vi racconterò per poterveli offrire in piena obiettività e pacatezza, diversamente mi sarebbe stato arduo trattenere sentimenti negativi.

Avevo cominciato da quasi due mesi un’opera di volontariato presso la mia parrocchia: dare lezioni private gratuite ai ragazzi le cui famiglie meno abbienti non potevano permettersele.

Poiché ero stata lontana per poco tempo dal mondo della scuola dato che mio figlio ne era appena uscito, non ero affatto preparata alla trasformazione dei programmi ministeriali delle scuole primarie e secondarie.

Il mio primo impatto fu quantomai scioccante: il mio studente liceale doveva fare l’analisi del periodo di un brano che proponeva il “Darwinismo” come una tesi scientifica certa e consolidata.

Procedemmo in questo semplice compito grammaticale, ma come ogni buon genitore avrebbe fatto al posto mio proposi un piccolo accenno critico del testo.

La tesi evoluzionista era sempre stata supportata da prove quanto mai opinabili dal punto di vista scientifico tanto che l’anello genetico di congiunzione tra la specie dei primati e quella umana non era (e non è) mai stato trovato, ciò nondimeno tale ipotesi veniva proposta come tesi ormai da decenni agli studenti, tale e quale a una verità di fede indiscutibile.

Feci notare al ragazzo che la tesi evoluzionista è un vile tentativo di estromissione del racconto della Creazione divina narrato nel libro biblico del Genesi, tentativo pressoché non percettibile da parte dei ragazzi che credono ciecamente a tutto ciò che i testi scolastici propongono.

Il ragazzo, inizialmente quanto mai annoiato dall’esercizio grammaticale in se stesso, inaspettatamente si era destato dal suo torpore e ascoltava questa mia spiegazione inaspettata interessato e incuriosito.

Conclusi brevemente esortandolo ad andare a ricercare personalmente quali fossero le prove scientifiche che supportavano il Darwinismo proposto ai ragazzi, ma gli consigliai di imparare comunque la lezione proposta dal libro di testo così come veniva proposta costruendosi un’opinione personale per conto suo.

Il ragazzo mi chiese il perché di tutto ciò, perché doveva essere confuso o ingannato un ragazzo?

Mi aveva posto la domanda delle domande, quella che davvero contava al di là della storiella di Darwin.

Riflettei, avrei dovuto espormi?

Una mamma non poteva che essere sincera fino in fondo senza temere le conseguenze perché la verità non può mai essere taciuta o essere soggetta a condizioni di alcun tipo.

L’ambiente della parrocchia era oramai da tempo cattolico solo di facciata e ne ero consapevole, era una parrocchia perbenista di “cattolici adulti” bon ton del centro città, quindi le conseguenze avrebbero potuto esserci eccome ed essere molto dure per me, ma in gioco c’era forse la nascita dello spirito critico di quel ragazzo che mi guardava e attendeva fiducioso da me una risposta sincera.

Osai, gli raccontai che a volte gli adulti “approfittano” dell’assenza di spirito critico dei bambini o dell’immaturità dello spirito critico dei ragazzi per insinuare delle falsità, delle ideologie distorte che non li avrebbero resi mai liberi pensatori.

Gli avevo svelato il segreto dell’indottrinamento.

Il ragazzo era allibito ma grato, voleva saperne di più ma io non proseguii oltre, avevo contributo ad allertare il suo io così prezioso e vulnerabile che era in formazione.

Passarono i giorni e quel ragazzo che era un assiduo frequentatore del doposcuola non venne più, ma io non ci feci caso perché i bambini e i ragazzi da aiutare erano sempre tanti.

A parte poche materie tecniche come matematica, geometria, fisica o latino, con ogni materia dovevo spesso avere a che fare o con l’infame indottrinamento dell’agenda 2030 o con ridicole falsità storiche atte a manipolare la formazione dell’io di bambini e ragazzi: era agghiacciante e gli studenti si sarebbero abbeverati come spugne a queste falsità travestite da verità perché ancora incapaci di porsi il benché minimo dubbio se per ognuna di queste situazioni non avessi proposto brevemente di ricercarne le prove personalmente.

Quella che fino agli anni ‘70-‘80 era l’educazione civica come materia a sé stante, oggi era uno stillicidio di falsità disseminate in quasi tutte le materie scolastiche come un’impercettibile nuvola tossica che tutto pervade indisturbata e che tutto ammorba.

L’epilogo di questa mia esperienza al doposcuola parrocchiale fu repentino: fui redarguita dalle anziane responsabili che mi incriminarono di aver esulato dalla mera didattica, ero rea di aver messo in discussione i “sacri testi scolastici”, di avere messo in crisi un ragazzo che non era più venuto al doposcuola, ero colpevole di indottrinamento religioso!

Potevo proseguire il servizio a condizione di occuparmi solo di materie tecniche prive di rischi di ingerenze da parte mia: ero diventata un virus da isolare, giusto per essere attuali.

Ma la verità non è mai schiava delle condizioni o delle clausole, né tantomeno la mia coscienza.

Salutai per sempre e signore responsabili del doposcuola rammentando loro che stavano perdendo l’occasione del cambio generazionale che rappresentavo per loro data la loro età biblica, ma che soprattutto prima o poi avrebbero dovuto rendere conto a Qualcun altro.

Oggi sono gli studenti le vittime di tutto questo sistema perverso che punta proprio a loro che sono l’anello di congiunzione tra la società presente e quella futura.

I ragazzi hanno diritto di conoscere tutte le verità che noi abbiamo ricevuto, ed è per questo che questa mia esperienza personale mi rinforza ancor di più nel mio progetto i attuare presto una scuola didatticamente onesta e cattolica comensi deve, senza se e senza ma come il tesoro della tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica ci chiede.

Noi adulti siamo responsabili di questi ragazzi, non possiamo tirarci indietro.


GB.