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Ennesima intemerata del Papa contro gli "indietristi" e la Tradizione #traditioniscustodes

chiesa fede luigi tradizione famiglia proprietà May 16, 2023

Di nuovo Francesco contro la Tradizione, durante il suo incontro con i gesuiti ungheresi (QUI): 

"Il pericolo oggi è l’indietrismo, la reazione contro il moderno. È una malattia nostalgica. Questo è il motivo per cui ho deciso che ora è obbligatorio ottenere la concessione di celebrare secondo il Messale romano del 1962 per tutti i nuovi preti appena consacrati. Dopo tutte le consultazioni necessarie, l’ho deciso perché ho visto che quella misura pastorale ben fatta da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI veniva usata in modo ideologico, per tornare indietro. Bisognava fermare questo indietrismo, che non era nella visione pastorale dei miei predecessori".
Un papato sempre più simile ai governanti della Corea del Nord.

L’unica cosa da dire è che la sola visione ideologica che emerge dalle dichiarazioni del Papa è la sua. Un cronolatria storicista: egli è rimasto alla subcultura iperideologica degli anni ‘70. Se nella Chiesa ci fosse mai un problema di "indietrismo", non è dovuto ai tradizionalisti, ma ai veri nostalgici stile “formidabili quegli anni” del post concilio.

È proprio il Papa, con l'ausilio di altri della sua corrente di pensiero, che ha in odio la Messa triadizionale in latino e che lavora per eliminarla, mentre, secondo loro, solo gli "avantisti" sarebbero nel giusto.

Quello ci fa più inorridire di queste ed altre sue dichiarazioni in proposito, è l'uso strumentale che il Papa fa con quelle che egli chiama "intenzioni" di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sull'argomento: già dai loro scritti, Francesco ne è smentito chiaramente e se poi ci vogliamo aggiungere la testimonianza su Benedetto XVI riferita da Mons. Georg Gänswein nel libro "Nient'altro che la verità", la malafede - almeno apparente - di Francesco a riguardo è palese.

Bene ha detto il card. Müller a Torino, nei giorni scorsi QUI.

QUI il tweet di Rorate Caeli sulle parole del Papa: "Francesco conferma che il suo odio per la messa in latino è ideologico, poiché il "pericolo" più grande nella Chiesa oggi è la "reazione contro il moderno" - e critica la liberalità di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI".

QUI Edward Pentin.

Un nostro amico, a commento, ci ha ricordato una citazione della Lettera agli Ebrei che fa proprio al caso nostro (soprattutto il versetto 39): 

"Ebrei 10,32-39: 32 Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta, 33 ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34 Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più duraturi. 35 Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. 36 Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa. 37 Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà.

38 Il mio giusto vivrà mediante la fede; ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui.

39 Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima".

QUI Nico Spuntoni sulla Bussola.

QUI Michael Haynes su LifeSiteNews con alcune giuste osservazioni sulle menzogne di Francesco sulla famosa citazione di S. Francesco di Lerino: "San Vincenzo era infatti molto chiaro nella sua opposizione alla nuova dottrina che non aveva fondamento nella Tradizione della Chiesa. Nei casi in cui la confusione abbonda all'interno della Chiesa, a causa di una parte che si è "separata dalla comunione della fede universale", San Vincenzo presenta un chiaro insegnamento sulla risposta cattolica: "E se qualche nuovo contagio cercasse di infettare non solo una parte insignificante della Chiesa, ma l'intera? Allora sarà sua cura [di cattolico] aggrapparsi all'antichità, che oggi non può essere sedotta da alcuna frode di novità"".