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Chiacchiere tra donne

silvana de mari Apr 29, 2023

Le serie televisive sono un magnifico esempio di indottrinamento di massa. 

Gray’s anatomy è una serie televisiva di argomento medico, trasmessa per  il tempo incredibile di 18 anni. È un inno all’eutanasia, alle coppie monocolori, costituite da individui dello stesso sesso, con incapacità temporanea o permanente ad affrontare la diversità dell’altro sesso, che però sono magnifici genitori, e soprattutto è un inno all’aborto. Ogni tanto qualche brillante dottoressa resta incinta e deve quindi abortire, o perché la creatura intralcerebbe la sua straordinaria carriera, o perché si è resa conto che il tizio con cui ha concepito  non sarebbe un buon padre, o per altri motivi. Deduciamo quindi che queste brillantissime professioniste non siano capaci di gestire la propria fertilità, non siano capaci di non trovarsi nella pancia un figlio di cui a loro importa meno di zero, e che salvino vite umane eroicamente, ma uccidano serenamente i loro bambini. In natura ogni specie vuole sopravvivere. Ogni creatura  cerca di riprodursi. Il cervello umano però ha la parte dedicata al pensiero più grande di quella predisposta all’istinto. Il nostro pensiero, se accuratamente deformato, può riuscire a violare anche gli istinti fondamentali, sopravvivenza, rifiuto del dolore quando se ne può fare a meno, riproduzione.

Noi possiamo suicidarci, noi possiamo farci male da soli, tatuaggi, piercing, tagli orizzontali sul braccio, ma anche verticali e obliqui, permettere ad altri l’accesso alla nostra cavità anorettale che fa un male porco, lacerando le fibre dello sfintere interno, rendendo così verosimile un luminoso futuro di incontinenza fecale e lacerando la delicatissima mucosa, rendendo così immediata la trasmissione di tutte le possibili malattie sessualmente trasmissibili.

Chiunque permetta questo sta andando contro il suo interesse biologico. Noi possiamo arrivare a 50 sfumature di imbecillità sadomaso. Farsi tagli sul braccio è autoaggressione, anche l’aborto è autoaggressione, e anche rinunciare alla sessualità e vivere rinchiusi nel monocolore del proprio stesso sesso è un’autoaggressione. Il potere attuale è immenso e neo maltusiano, odia i bambini e odia noi,  ci vuole autoaggressivi e infertili, appassionati di sadomaso, e, perché no, anche suicidi. Le serie televisive si sono assunte la responsabilità di fare pubblicità a questi stili di vita. Anche le cosiddette lezioni di cosiddetta educazione sessuale propagandano  il rapporto anale come alternativa naturale, ovviamente da tizie e tizi che non hanno nessuna idea della fisiopatologia del retto, e sono convinti che si tratti di un organo ricreativo.

Il retto al contrario non ha recettori per l’orgasmo, come non li ha la prostata, e  può generare una sensazione che il cervello può interpretare come positiva, solo attraverso il meccanismo patologico dell’inversione del piacere e del dolore, lo stesso a cui si arriva con le 50 sfumature di sadomaso e i tagli orizzontali sul braccio.  Non si specifica in queste cosiddette lezioni nemmeno che la sessualità serve per amarsi, per rispettarsi, per completarsi e per mettere al mondo nuove vite. La gravidanza, nelle lezioni di educazione sessuale e/o educazione civica, è  presentata solamente come gravidanza indesiderata e si propongono per evitarla contraccettivi orali e preservativi, due sistemi enormemente cari che forniscono fiumi di denaro alle case farmaceutiche.

La fertilità della donna, il suo controllo, costituisce una delle miniere d’oro di Big Pharma, una miniera pagata fiumi di quattrini, una miniera pagata lacrime e sangue, perché la pillola anticoncezionale causa e soprattutto ha causato incidenti trombotici, ictus e infarti, perdita anche permanente della fertilità, una miniera pagata con una distruzione dell’ambiente, perché gli estroprogestinici umani, sommati a quelli degli orrendi allevamenti intensivi, stanno inquinando le acque causando già l’estinzione di alcune specie di pesci e l’abbattimento del numero di spermatozoi di tutti. È come sparare su un passero con un cannone. 

Non siamo una specie molto fertile. Le donne sono fertili pochi giorni al mese. È evidente a chiunque non sia del tutto idiota che la soluzione del problema sia insegnare a ogni ragazzina e a ogni donna a conoscere il proprio corpo, insegnare come  riconoscere la straordinaria arcaica potenza di questo corpo che a ogni luna perde sangue senza essere ferito e senza morirne, e a identificare i pochi giorni fertili.

Occorre spiegare che questa perdita di sangue periodica ci preserva da alcune malattie grazie alla potente azione vasoprotettiva degli ormoni che la determinano, e che avviene perché nel nostro corpo si trova l’utero, che è un nido che si prepara ogni mese ad accogliere una nuova vita, e si prepara grazie a questa perdita di sangue. Occorre spiegare alle bambine e alle donne l’ancestrale potenza dei nostri corpi che generano vita, che possono sanguinare senza morirne, che possono accogliere un’altra creatura umana nelle proprie viscere.

Ci sono lezioni di cosiddetta educazione sessuale tenute nelle nostre scuole da persone pagate dai contribuenti che possono riassumersi in: usa la pillola e il preservativo, spassatela, e se resti incinta, non c’è problema, puoi abortire. Di tutto il discorso la parte più scema è la parola spassatela. Per una donna non c’è un grande divertimento nel sesso promiscuo. Manca l’ossitocina. Manca la scossa elettrica, la potenza che ti senti dentro quando sai che per l’altro sei la donna della sua vita, quando sai che l’altro per te darebbe la sua vita, ti lascerebbe il suo posto sul Titanic, affronterebbe Terminator. C’è una sola maniera per scegliere con chi fare l’amore, deve essere l’uomo insieme al quale siamo disposte ad andare in guerra, perché la vita in fondo è una guerra, una guerra che si potrebbe anche vincere.

A questo infame squallore si sta sempre più contrapponendo una nuova maniera di spiegare il corpo e l’amore alle giovani donne. Contrariamente a quelli scolastici, questi sono incontri dove, giustamente, la ragazzina partecipa insieme alla mamma. Si chiamano quindi incontri “Il Corpo Racconta”, oppure incontri “Mamma & Figlia”. Sono nati  in Ticino, (Svizzera) nel novembre del 2005. Li ha creati la dottoressa Fabia Ferrari Agustoni, sposa, madre e insegnante del Metodo dell’Ovulazione Billings, animatrice di corsi di educazione sessuale e formatrice di adulti. Si tratta di un racconto della sessualità, dell’amore, della felicità, dell’affetto, della fertilità che coinvolge madre e figlia, creando una complicità magnifica.

Non sono lezioni frontali noiose, ma laboratori interattivi e creativi che insegnano a una ragazzina di 11 anni la fierezza di essere donna. Insegnano a riconoscere i giorni fertili osservando il corpo così da imparare a conoscerlo, a proteggerlo ed esserne fiera. Chi conosce il proprio corpo non distrugge il delicatissimo equilibrio ormonale con farmaci micidiali, ma impara il concetto di equilibrio e di armonia. Se si insegnasse il metodo Billings nelle nostre scuole risparmieremmo un enorme quantitativo di denaro speso in anticoncezionali, in preservativi, altamente inquinanti, praticamente indistruttibili, risparmieremmo squilibri ormonali, inquinamento delle acque, un bel po’ di aborti. Eppure continuiamo a mandare  in giro nelle scuole persone che fanno marketing delle case farmaceutiche, perché le persone acquistino pillole e preservativo, restando nell’ ignoranza totale del proprio corpo e del suo magnifico equilibrio, capaci solo di prenderlo a calci a favore di Big Pharma. E se qualcosa è andato storto, tranquille, c’è l’aborto, il vostro bimbetto potete sempre farlo smembrare da un aspiratore.

La vita è magnifica. Il nostro corpo anche.