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Al Sindaco di Lerici che ha annullato il concerto della pianista russa Valentina Lisitsa, da R-esistenti Milano

attualità filippo bascialli fuorilitaliadallaguerra Jun 28, 2023

Quella che segue è la lettera che Filippo Bascialli, membro del gruppo di Milano R-esistenti, ha scritto al sindaco Paoletti di Lerici per protestare contro l’annullamento del concerto di Valentina Lisitsa.


Spettabile Avv. Leonardo Paoletti
Sindaco di Lerici
[email protected]

Con la presente sono a esprimere il mio profondo sdegno per l’annullamento del concerto della pianista Valentina Lisitsa, che ho appreso con sgomento dal comunicato da Lei firmato, nel quale si sottolinea che il Comune di Lerici si è schierato convintamente a fianco della resistenza ucraina e per questo decide di annullare un evento artistico che nulla dovrebbe avere a che fare con la politica internazionale.

Nello stesso comunicato compare la locuzione “fino alla vittoria finale”, parole che evocano lugubri scenari di un passato non così poi lontano, che speravamo fossero state consegnate alla storia.

Censurare (perché di censura si tratta) un’artista (tra l’altro, una delle pianiste migliori del mondo), è un atto ignobile e indegno di una Nazione che si definisce “democratica” e rispettosa delle diversità, delle opinioni, delle minoranze (e qui l’elenco potrebbe essere infinito), e quindi anche di un’istituzione come il Comune di Lerici che sicuramente in quei valori fondanti la Repubblica Italiana si riconosce, e che quei valori dovrebbe rispettare.
Evidentemente, visto ciò che succede ormai sistematicamente, nei fatti non lo è nella maniera più assoluta né l’Italia, né il Comune di Lerici, soprattutto perché l’arte e la cultura dovrebbero essere a un livello superiore e non c’entrare nulla con le posizioni politiche dei singoli artisti.

Purtroppo la gravità di questi atti verrà giudicata dalla storia, (e sono certo che verrà stigmatizzata come analoghi esempi del passato, di cui certo i popoli non vanno oggi fieri), ma nel tempo presente il compito dei cittadini che abbiano ancora a cuore la libertà di espressione e dell’arte è quello di non piegarsi alla narrazione dominante e alla censura, che è sempre e in ogni caso sbagliata e che riporta la mente a periodi storici che credevamo appartenere al passato.

Per questo ho deciso di scrivere questa breve, non perché mi aspetti che il clima inaccettabile in cui ormai quelli che si sono sempre definiti “paesi civili e democratici” si modifichi (ormai siamo andati troppo oltre e non si tornerà indietro), ma perché perlomeno la mia voce fortemente contraria alla deriva illiberale che sta prendendo l’Italia e l’ambiente della cultura in modo particolare, possa essere testimonianza che una parte del popolo italiano, per fortuna non piccola, ma poco incline a posizioni dure e minacce sui social a differenza di chi invoca la censura, non accetta quello che sta succedendo, e nel futuro non si possa dire che “il popolo tutto era con i censori”. 

Perché verra il tempo in cui (come spesso è accaduto nella storia) chi si è conformato alla narrazione dominante, cercherà di dire che non l’ha fatto, o che non si poteva fare diversamente (la versione contemporanea di “ho obbedito agli ordini”), e proprio allora noi saremo lì a testimoniare che invece è sempre possibile scegliere, e che chi ha agito in tal senso ha scelto consapevolmente la censura.

Ringraziando per l’attenzione, porgo

Distinti saluti

Filippo Giuseppe Desiderio Bascialli